Già nel 2022 avevamo segnalato le problematiche che si aprivano con il nuovo modello per le richieste di telelavoro. In un comunicato del 30 settembre di quell’anno segnalavamo come la Dirigenza vi avesse inserito “un’opzione assai maliziosa”. E cioè quella che richiedeva una “scelta” tra un numero fisso di giornate di TL e un numero ballerino, “fino a un massimo di”. Per richiamarla alla memoria, la ripresentiamo come appariva nell’applicativo:

Nel comunicato suggerivamo che, nel caso di Responsabili particolarmente avversi al telelavoro, quel “fino a un massimo di X giornate” potesse voler dire sempre “uno”, o “zero”, e quasi mai quel “massimo” stesso, che spesso coincide con “due” (sappiamo bene che la Dirigenza ha molto circoscritto la possibilità di avere più di due giorni di TL). In effetti NULLA mette al riparo il/la dipendente da quella possibilità: la strana cifra che suona “zero”, da quando è stata inventata, rappresenta senza dubbio una quantità inferiore tanto a 1 (giornata) che a 2 (giornate), quindi il contratto di TL è (formalmente) rispettato.

Fin qui arrivavano le nostre preoccupazioni preventive. Adesso vorremmo poterle smentire o confermare con dati certi. Così abbiamo chiesto agli Uffici APOS di farci avere un po’ di rendiconti in merito a quanto segue:

  • quanti contratti di TL sono stati attivati con l’una o con l’altra opzione?
  • tra 2022 e 2023 c’è stato uno “spostamento” vero l’opzione meno garantista? (ovviamente il dato sarà da interpretare: non è detto che sia stata una pretesa dei Responsabili, ma non è neppure escluso che lo sia stata)
  • quante giornate di TL sono state effettivamente fatte rispetto a quelle previste, nell’ambito di contratti del tipo “fino a un massimo di”? Quanto spesso insomma accade che, chi ha firmato “fino a due giorni” faccia effettivamente, almeno di norma, quei 2 giorni?

L’ufficio preposto, che vogliamo fin da ora ringraziare, ha accolto le richieste, pur prendendosi il tempo necessario per elaborare i risultati (non ci sono dubbi che sia complesso). Sulla base dei dati ottenuti faremo le nostre valutazioni e proposte, che condivideremo in successivi comunicati.

In ogni caso, poiché è cessato l’obbligo di prevalenza del servizio in sede, chiediamo da subito al nostro datore di lavoro di rivalutare il limite dei 2 giorni, estendendo i giorni di lavoro da remoto a ogni esigenza conciliativa (familiare, personale, dovuta alla distanza…).

Questo chiedono tanti lavoratori e lavoratrici Unibo e per questo CUB SUR sollecita l’apertura di un tavolo sindacale per il miglioramento di forme di lavoro conciliative.

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