Care colleghe, cari colleghi,
come anticipato il 28 novembre u.s. (vedi comunicato) tramite la sottoscrizione del contratto integrativo aziendale 2023 CGIL, CISL, UIL e ANIEF hanno messo un’ipoteca sulla revisione della disciplina delle prestazioni orarie aggiuntive e dei riposi compensativi.
Nemmeno noi però avremmo mai immaginato che il contratto aziendale fosse utilizzato come leva per introdurre dei nuovi conta ore in PresenzeWeb (vedi il tasto “Riposo Compensativo”) e ora ci chiediamo come sia possibile che APOS abbia apportato questa modifica senza uno straccio di comunicazione al personale TA.
Quello che potrebbe sembrare un déjà vu (v. comunicati del 05 gennaio 2023 e del 18 gennaio 2023) è purtroppo l’ennesimo caso di “scarsa attenzione” delle più elementari regole di trasparenza e informazione ed è frutto dell’epoca inaugurata con l’attuale Governance che usando un eufemismo potremmo etichettare come poco dialettica.
Dal canto nostro possiamo anticipare che il contratto aziendale 2023 ha – oltre ai consueti danni – stabilito che la flessibilità oraria positiva sia quella che eccede la MEZZ’ORA e che questa vada debitamente autorizzata dal Responsabile della Struttura. Nulla però sappiamo di questi nuovi conta ore e del loro concreto funzionamento.
Oltre a ringraziare i sindacati firmatari per NON aver sostenuto la proposta di CUB SUR già da molti anni attuata all’Università di Torino relativa alla flessibilità oraria positiva di 2 ore, chiediamo sia convocata con urgenza l’assemblea plenaria RSU d’Ateneo per avviare un confronto sul tema.
La nostra speranza è che quantomeno la RSU sia disposta a sollecitare il nostro datore di lavoro ad aprire una discussione più ampia, così come era stato promesso (spergiurato?) dall’attuale Dirigente APOS (vedi comunicato del 13 luglio 2023).
Forse nemmeno chi ha firmato il contratto integrativo 2023 ha capito che le ore che eccedono la mezz’ora potrebbero andare perse, nonostante le stesse siano state lavorate?
Noi di CUB SUR siamo disponibili a risolvere l’ennesimo pasticcio, anche perché da tanto tempo ci auguriamo che in Ateneo possano essere adottate quelle norme che – dal 1997 ad oggi – hanno portato in tutte le altre Amministrazione Pubbliche una più ampia conciliazione vita-lavoro proprio tramite l’introduzione della flessibilità oraria “buona”, che è quella scelta, voluta e adottata dal/la dipendente per motivi suoi.