A seguito dello stato di agitazione siamo stati convocati in Prefettura per la conciliazione obbligatoria per discutere con la delegazione di parte pubblica dei numerosi punti inseriti nell’atto di proclamazione.

Abbiamo evidenziato che le richieste sono state poste non soltanto nell’interesse dei lavoratori ma anche dello stesso datore di lavoro, in quanto molte di esse richiamano soltanto all’applicazione di norme, anche relative alla contrattazione interna, e altre pongono l’attenzione sulla necessità di provvedere a specifici adempimenti posti in capo al datore di lavoro che non dovrebbero nemmeno necessitare sollecitazioni.

Ci riferiamo ad esempio al diritto al buono pasto per coloro che lavorano da casa, compresi gli arretrati dal 2020 a oggi, o all’attivazione delle PEV per i punti organico già accantonati a partire dal 2021 che potrebbero portare a una valorizzazione del personale TA come anche le PEO.

Vi riportiamo il link al comunicato relativo ai punti inseriti nello stato di agitazione, segnalando che l’Ateneo non ha voluto conciliare su nessun punto.

Fa riflettere come la delegazione di parte pubblica sia rimasta inerte confermando l’impossibilità di conciliare nonostante la sollecitazione da parte della Vice Prefetto ad indicare almeno un punto (su 32 richieste) su cui concertare.

Ricordiamo che la conciliazione in Prefettura è un tentativo obbligatorio per il “raffreddamento” delle relazioni sindacali ma la Prefettura non è giudice nel merito delle istanze e non può forzare una risposta attiva nemmeno sulle questioni legittime.

Ci chiediamo…

  • Davvero non si possono stabilizzare i precari storici nell’ambito di un piano di reclutamento straordinario d’Ateneo?
  • Davvero non è possibile rivedere il riparto del fondo accessorio per consentire, come nelle altre amministrazioni, passaggi PEO ogni 4/5 anni al massimo?
  • Davvero la delegazione di parte pubblica non riesce a indicare nemmeno l’orizzonte temporale delle prossime PEV?
  • Davvero chi ha lavorato da casa, per 9 ore consecutive, non ha diritto al buono pasto?

Se è così, quello che era un dubbio sulle capacità gestionali della Governance Molari diventa una forte e chiara preoccupazione.

“Le persone sono al centro del successo dell’Università”: che ne facciamo degli slogan che campeggiano sul Portale di Ateneo se nemmeno in Prefettura si degnano i rappresentanti del personale di una risposta?

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