Care colleghe, cari colleghi,

emergono novità nel corso della trattativa per la ripartizione del salario accessorio avviata il mese scorso (clicca qui per visualizzare il volantino CUB del 13 maggio).

Sembrano esserci alcune aperture che riguardano la possibilità di rivedere la struttura del contratto integrativo e rimodulare così anche il fondo accessorio.

Il tavolo sindacale ha inoltre acquisito la disponibilità del Magnifico Rettore a incrementare le fonti di finanziamento destinate al personale TA, a partire da quelle attualmente previste.

LE PROPOSTE CUB PER LA TRATTATIVA SULL’INTEGRATIVO 2022

  • Tempistiche 

Per noi sarebbe stato meglio attendere la sottoscrizione del nuovo CCNL e trattare soltanto su alcuni istituti con stralcio. Questa proposta non è passata. Ma ci è stato garantito che il nuovo Contratto integrativo punterà a salvaguardare le eventuali ricadute positive del Contratto Nazionale, sia con riguardo a eventuali miglioramenti economici, sia rispetto alle innovazioni che coinvolgeranno gli istituti contrattuali di pertinenza.

  • Metodo

In Unibo sappiamo bene che il Contratto integrativo può essere sottoscritto anche da uno solo dei rappresentanti territoriali (CGIL, CISL, UIL).
Abbiamo dunque rinnovato a tutta la delegazione trattante la nostra richiesta: nessun contratto può essere sottoscritto se non preceduto da un pronunciamento della RSU e da una vasta e condivisa consultazione con le colleghe e i colleghi. L’accoglimento di questa “richiesta di condivisione democratica”, oltre a rispecchiare una delle promesse più frequenti della campagna elettorale del Magnifico Rettore, avrebbe l’ulteriore significato politico di restituire il giusto valore alla rappresentanza d’Ateneo.

  • Sostanza

Abbiamo ribadito che per l’avvio di un dialogo costruttivo occorre che l’Amministrazione ci dia i dati come li chiediamo (e non in forma aggregata). Avremmo bisogno di conoscere la variazione di tutti i costi del personale TA riguardanti l’ultimo quinquennio, con indicazione degli scostamenti dal previsionale al consuntivo. Coglierne l’evoluzione, anche con riferimento alla numerosità del personale (e relativa collocazione), scomponendo la voce generale <costi personale T/A> e arrivando al dettaglio dei costi omogenei per natura, è secondo noi l’unico modo per favorire una partecipazione al tavolo dei lavori sufficientemente consapevole.

Per esempio, se chiediamo quanti sono stati i risparmi dovuti alla pandemia e come sono stati usati, qualcuno ce lo deve mostrare chiaramente…

E ancora, rispetto alle singole poste del fondo accessorio, se ad esempio chiediamo come sono composte le indennità per i compiti che comportano oneri, rischi o disagi (FORD) oppure le indennità di turno o reperibilità è perché ci sembra importante comprendere in quale misura e chi ne fruisce (area/struttura e persona fisica) poiché da questa analisi potrebbe emergere l’esigenza di un’ampia revisione di questo profilo in modo tale da renderlo più attuale e aderente alle nuove esigenze che necessitano di un ristoro, o per riconoscere alcune di queste indennità a coloro che effettivamente svolgono le attività connesse.

NEL MERITO DEGLI ALTRI ISTITUTI E FONDI

Per noi sarebbe stato preferibile iniziare ad affrontare PRIMA le questioni organizzative e POI trattare gli istituti contrattuali sottostanti.
Sono infatti evidenti le ricadute e gli annosi condizionamenti di diversi aspetti organizzativi su alcuni istituti contrattuali (basti pensare ad esempio che 1/3 del fondo accessorio serve a finanziare le indennità di responsabilità). Anche per questo abbiamo chiesto di mettere in programmazione una revisione del Regolamento di Organizzazione nonché del Regolamento per l’attribuzione degli incarichi.

A organizzazione invariata, comunque, oltre a rivedere la composizione delle indennità FORD, a nostro parere è possibile anche avviare un’analisi dei processi e del fabbisogno reale del fondo POA (quello relativo agli straordinari retribuiti).
Se non è il tempo di ragionare complessivamente dell’organizzazione, è comunque certamente necessario ridiscutere del fondo POA per risolvere alcune situazioni che da anni sono patologiche, anche alla luce delle nuove assunzioni e grazie a un eventuale processo di mobilità straordinaria, così da collocare/ricollocare forza lavoro dove, quando e se serve.

Una nuova allocazione delle risorse economiche liberate razionalizzando il fondo POA e aggiornando il FORD potrebbe consentire di finanziare maggiormente le PEO, recuperando ogni risorsa possibile.
Sul tema delle PEO possiamo già dire che le altre parti sindacali non hanno intenzione (o interesse) a rivedere l’Accordo sui criteri per conseguire lo “scattino”.
NOI QUELL’ACCORDO NON LO ABBIAMO SOTTOSCRITTO E LO CONTESTIAMO COSTANTEMENTE NELL’IMPIANTO E NEL MODO IN CUI È ATTUATO.
>Sul punto consulta, tra tutti i comunicati, quello del 03.12.2019 e quello del 04.07.2019.

Più in generale, per il futuro, una volta riviste complessivamente le questioni organizzative e in particolare la materia degli incarichi, ribadiamo che preferiremmo ragionare su una trattativa che comprenda un periodo di competenza più ampio (biennale/triennale).
>Per questa proposta consulta il comunicato del 04.06.2019.


ALCUNI SPUNTI SULLE FORME DI FINANZIAMENTO EXTRA IN RISPOSTA AL MAGNIFICO RETTORE

CUB da sola e per prima aveva rivendicato e sollecitato l’attribuzione di maggiori risorse al personale TA extra integrativo (vedi comunicato del 03.12.2020 nonché quello del 10.05.2020).

Per CUB infatti occorre ampliare fortemente la quota di somme destinate alla c.d. “premialità”, inserendo ulteriori fonti di finanziamento; attualmente si hanno solo i fondi sull’eccellenza, il prelievo sui master e il 10% di overhead sui progetti competitivi.

Sarebbe invece importante portare il prelievo sui master al 20%; introdurre un forte prelievo sugli overhead; allargare la base di calcolo per il prelievo sulla ricerca commissionata, eliminando le esenzioni (borse, assegni, attrezzature).


ALTRE VERITÀ SU PEO E SUSSIDI

Aveva ragione CUB rispetto alla richiesta di tempistiche più morbide nella trattativa 2021. Come ricorderete il contratto 2021 fu firmato da CISL e UIL in fretta e furia per fare le PEO (che poi mica si sono fatte per tutti). Oggi il vaso si scoperchia, dal momento che Unibo ha avviato la procedura per le PEO anche in assenza della determinazione definitiva del fondo PEO, proprio come suggerito da CUB (confronta il comunicato dell’11.06.2021).

Sempre alla voce “come volevasi dimostrare”, oggi vediamo confermata anche la nostra posizione rispetto al Contributo per centri estivi e servizio baby sitting 2021. Il classico “contentino”, erogato dalla gestione precedente soprattutto a seguito delle nostre pressioni motivate dal fatto che l’amministrazione non era stata in grado di soddisfare la nostra richiesta di un contributo ampio e generalizzato, che forse (chissà?) oggi sarà messo a regime. Dei 200 mila euro stanziati sul “Contributo per centri estivi” ne sono stati erogati soltanto 60 mila circa.

Per discutere dei residui e di una rivisitazione ampia del welfare abbiamo chiesto di aprire un tavolo dedicato a settembre. Anche a livello di sussidi si potrebbe operare per rivisitare l’accordo e richiedere, ad esempio, un “rimborso spese Covid19”. Sul welfare abbiamo diverse proposte che siamo disponibili ad avanzare se ci sarà un’apertura in tal senso.