Innanzitutto vogliamo evidenziare che la causa della voglia di chiusura estiva prolungata che ha preso molti responsabili di struttura Unibo è la privatizzazione dei servizi e quindi il risparmio di spesa sulle portinerie. Già: ora che sono ben esternalizzate, ecco che l’esternalizzazione colpisce anche noi, con l’imposizione di lunghi periodi di ferie in un periodo di alta stagione in cui, coi nostri stipendi e con l’inflazione feroce di quest’anno, si può andare solo con paperella e salvagente nella vasca da bagno (chi ce l’ha).

Quando ci siamo opposti alle esternalizzazioni, e lo abbiamo fatto ogni volta, non era “solo” per solidarietà verso lavoratori e lavoratrici che avrebbero fatto il nostro stesso lavoro, ma pagati peggio e in condizioni di costante incertezza. Era ed è anche per noi lavoratori Unibo che ci siamo opposti: le privatizzazioni ci ricadono addosso in modi magari inattesi, come questo delle chiusure prolungate. Cosa accadrà la prossima volta? Continuiamo così (col front office delle biblioteche, per esempio) e lo scopriremo.

Il resto è segno di una mancanza di considerazione da parte dell’amministrazione, nuova dirigenza compresa, per le esigenze di lavoratori e lavoratrici. Ci si impone di programmare le ferie per tutto l’anno e poi ci si disinteressa del fenomeno delle chiusure estive prolungate, ben sapendo che oltre a una settimana di chiusura il CCNL ci consente di chiedere di prestare servizio altrove.

È giugno ed è tardi. Abbiamo bisogno, senza ulteriori attese, di:

  • un elenco di strutture che accolgano i lavoratori “scacciati” dai propri dipartimenti/strutture chiuse per la lunga estate, con posti sufficienti a soddisfare l’intera domanda;
  • prassi di riferimento sul periodo di lavoro presso altra struttura e su come questa si intersechi con i periodi di telelavoro, per chi ne fruisce.

Pare che la Direttrice, a un incontro pubblico e in risposta a una domanda sulla programmazione delle ferie, abbia chiesto: “che problema c’è a programmare?”

Ebbene, ora siamo noi a chiederlo all’Amministrazione: “che problema c’è a programmare?” O ci si vuole lasciare fluttuare nel vuoto con le nostre esigenze per vedere se, per sfinimento, consumiamo tutte le ferie in agosto, in barba al CCNL?