La legge Madia (triennio 2018-2020) e successivi provvedimenti governativi (validi fino al 2022) hanno previsto la riattivazione delle progressioni economiche verticali (PEV).
A più di 3 anni dalla Legge Madia, che si è fatto in UNIBO?
Solo a fine 2020, si sono intravisti i primi impegni dell’Amministrazione sulle PEV.
Ma badate bene, tutta la materia è alquanto incerta.
1. NON È MAI STATO CHIARITO IL NUMERO COMPLESSIVO DI PEV POTENZIALMENTE ATTIVABILI
2. NON È NOTO QUANTE PEV SARANNO AVVIATE PER TECNICI? QUANTE ANCORA PER I BIBLIOTECARI? E QUANTE PER LE ALTRE FIGURE PROFESSIONALI?
Sappiamo che il Consiglio di Amministrazione ha conferito pieno mandato al Direttore Generale.
Il DG ha deciso di riservare alle PEV il 10% del fabbisogno complessivo.
Conosciamo oggi alcuni numeri grazie alla pubblicazione di quelli che sono stati definiti “i primi bandi”.
Chiediamo quindi:
· che sia reso noto a tutti il numero di assunzioni dal 1/1/2018 ad oggi;
· che siano definiti (e resi noti): la quota complessiva di PEV, il numero di PEV spettanti alle singole categorie di lavoratori, i posti (e le sedi) a concorso!
Ribadiamo, inoltre, che la programmazione del PEV deve essere attuata attribuendo il maggior numero di passaggi a favore delle categorie B e C.
È invece assolutamente necessario SUBORDINARE le progressioni da D a EP ALLA revisione del disegno organizzativo complessivo e delle modalità di attribuzione degli incarichi: COSA CHE CUB HA SEMPRE CHIESTO E L’AMMINISTRAZIONE HA SEMPRE RESPINTO
In Unibo ogni 3 lavoratori c’è un responsabile. Non è solo un problema di cultura organizzativa (verticistica e gerarchica). Purtroppo tutte le indennità sono un prelievo sul salario accessorio di ognuno di noi e impattano negativamente sulle PEO. E lo diciamo anche con riguardo ai responsabili di terzo livello che potrebbero, anche senza incarico, percepire complessivamente lo stesso stipendio.
Le procedure PEV avviate a dicembre 2020
Come ricorderete, CUB ha fortemente contestato, sia ai tavoli sindacali che in Senato Accademico, il regolamento PEV approvato nella primavera del 2019 (link al volantino del 3 aprile 2019).
Ma andiamo di male in peggio…
I bandi per le PEV sono stati partoriti per annullare totalmente il minimo di predeterminazione e trasparenza che il regolamento apportava.
Infatti, le commissioni di concorso saranno integrate da “membri scelti tra figure professionali esperte degli aspetti motivazionali e attitudinali connessi con la posizione da ricoprire”.
“Il mancato superamento della prima prova (motivazionale-attitudinale) determina l’impossibilità per la/il candidata/o di sostenere la seconda prova (teorico-pratica)”.
Perché più di ogni altra cosa conta il colloquio con lo psicologo? Quali competenze deve avere l’esperto in motivazioni e attitudini?
Su questo punto, occorre ricordare che i sindacati confederali avevano chiesto con forza all’Amministrazione lo svolgimento delle prove in forma orale.
Nel regolamento Unibo si parla appunto di prove. Per quale motivo i bandi di concorso prevedono che chi non dimostra di essere motivato, non può nemmeno accedere alla vera prova di concorso, quella teorico-pratica?
E come saranno gestite le graduatorie?
Le graduatorie hanno la durata di solo 3 mesi e potranno essere utilizzate solo in caso di mancata presa di servizio, cessazione o trasferimento ad altro ente dei vincitori della selezione.
Trattandosi di procedure concorsuali le graduatorie dovrebbero avere una validità triennale. Diciamo poi che se Unibo avesse davvero ritagliato nell’ambito del fabbisogno annuale di personale la quota PEV disponibili, in anni (come il 2020) in cui si attuano manovre per fabbisogni aggiuntivi la nuova quota PEV andrebbe necessariamente imputata alle graduatorie in essere.
La struttura di assegnazione sarà individuata dall’Amministrazione all’atto della chiamata.
Inutile chiedersi per quale motivo non sia possibile rendere noti i posti a concorso al momento della pubblicazione del bando e per quale motivo non sia possibile consentire ai vincitori, secondo ordine di graduatoria, la scelta della nuova sede di servizio.
Unibo lavora così anche per i concorsi esterni.
Siamo certi di continuare a legittimare tutto questo?
Cambiare si può, democraticamente, con il voto,
DANDO UN FORTE SOSTEGNO A CUB-SUR
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