Care colleghe e cari colleghi,
dopo l’ennesima promessa sulle PEO, ci siamo lasciati sull’ipotesi di accordo dell’integrativo 2018 ampiamente insoddisfacente, MA firmato da alcune sigle sindacali (non da CUB).
Basti dire che l’amministrazione – alle solite voci contrattuali blindate – “ci mette”, come accade da anni, i pochi euro in più di contentino pro capite (20/25 euro lordo annue). Che magari, come quest’anno saranno bruciati per effetto del bonus Renzi. E c’è pure chi ne gioisce!! (v. ultimo comunicato CGIL).
Ma, veniamo al punto sulle PEO nello schema già collaudato dell’impegno tra le parti a margine del contratto: ovvero, firma il contratto integrativo così come è proposto e poi vediamo cosa si può fare per le PEO, magari ne discutiamo in un Tavolo tecnico.
Da diversi anni la materia delle PEO è in discussione con l’Amministrazione ed è stata ampiamente sviscerata. Ci si aspettava, quindi, che al Tavolo tecnico ci si confrontasse sul punto cardine del problema: come reperire le risorse necessarie per fare le progressioni per tutti gli aventi diritto in un arco di tempo accettabile.
Invece al Tavolo tecnico l’Amministrazione propone di stanziare “indicativamente” per le PEO 2019 complessivamente, 375.000/390.000 € lordo ente. Cioè PEO per circa il 10-15% di beneficiari. Mentre, poco e niente si dice degli anni successivi, se non un vago impegno a proseguirle con risorse previsto da contratto.
Appare chiaro che con le scarse risorse prospettate e l’assenza di un piano compensativo, le PEO saranno conseguite da una minima parte dei dipendenti sulla base di criteri che per quanto “oggettivi” produrranno un beneficio per pochi fortunati.
Quindi per CUB ha senso proseguire il lavoro del Tavolo tecnico se si lavora per il massimo recupero delle risorse, ragionando su un piano pluriennale certo. Intanto è stato chiesto che il Tavolo si occupi di valutare dettagliatamente le voci disponibili del Fondo accessorio: le diverse indennità, a iniziare dallo straordinario e proseguire con le indennità di risultato e di posizione. Dalla rimodulazione del fondo, si possono recuperare risorse sempre fisse, ma destinate ad altre finalità che già da tempo coprono indennità non proprio destinate alla collettività del personale.
PER FINANZIARE QUESTA OPERAZIONE OCCORRE METTERE MANO A TUTTA LA PARTE FISSA DELL’INTEGRATIVO, ANCHE SULLO STRAORDINARIO. Quindi, non solo su alcune indennità, come fa finta di fare l’Amministrazione.
CUB SOSTIENE DA SEMPRE CHE LE PROGRESSIONI SIANO PROGRAMMATE IN DUE/TRE ANNI PER TUTTI GLI AVENTI DIRITTO: PER I DIPENDENTI CHE NON NE HANNO MAI FRUITO, E PER TUTTI I DIPENDENTI CHE ASPETTANO DA 10 ANNI.
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