Al di là dell’autoproclamazione della retorica dei saluti da parte della Governance-Ubertini e del “va tutto bene, siamo stati bravi” dei sindacalisti di professione, in apertura dell’incontro sindacale tenutosi il 21 ottobre abbiamo per l’ennesima volta fatto presente come, in realtà, mai come nell’epoca Ubertini/Degli Esposti sia stata così completamente ignorata una parte del tavolo, la nostra. Quando si trattava degli interessi della parte pubblica si andava a tappe forzate, al contrario quando si trattava degli interessi dei lavoratori si sono trovati tutti gli espedienti alchimistici per cassare ogni voce di dissenso.
SUI CONTROLLI Green Pass, abbiamo ricordato che fin da inizio settembre in base alle norme di legge e alle linee dettate dal Ministero i controlli dovevano essere effettuati dai responsabili delle amministrazioni (scolastiche o universitarie).
Considerando che le verifiche delle certificazioni verdi non sono state effettuate dal Direttore Generale e preso atto che la delega di funzioni ai Dirigenti e ai Direttori è del 19 ottobre 2021, a nostro parere fino ad oggi i controlli non sarebbero stati svolti secondo le regole. In altre parole, sarebbero illegittimi.
Per questo motivo CUB e USB hanno chiesto l’annullamento di tutte le attività di verifica e dei provvedimenti di sospensione presi prima del 19 ottobre 2021. Ecco tutte le nostre richieste sul tema: [SCARICA IL PDF].
Questo tema per CUB e USB non è per nulla marginale, riguarda tutti noi, visto che proprio grazie al Green Pass si intende ripartire e crediamo che la comunità universitaria meriti una direzione più responsabile e attenta alla sicurezza dei lavoratori.
Riguardo alla possibilità di effettuare tamponi gratuiti per tutta la comunità universitaria, per l’ennesima volta è stato rappresentato lo spettro del danno erariale. Secondo l’Amministrazione “al momento la spesa non è dovuta e al momento non vi sono diverse soluzioni normative”.
Peccato che in base alle norme il danno erariale si configura solo per le maggiori spese per la verifica del GP. Cosa che peraltro verosimilmente Unibo ha già fatto.
Non può invece certamente configurarsi danno erariale rispetto alle spese effettuate dal datore di lavoro che riguardano le misure di prevenzione e protezione. Altrimenti seguendo l’interpretazione della Governance, il Ministero degli Interni quando ha consigliato all’Autorità portuale di Trieste di prevedere tamponi gratuiti per il personale sostanzialmente avrebbe consigliato di incorrere in danno erariale? [SCARICA IL PDF]
SUL RIENTRO IN PRESENZA, il Direttore generale conferma quanto anticipato con mail a tutto il personale: non è più possibile procedere con progressività, è obbligatorio il rientro al 100% per tutti i lavoratori perché così dicono le norme che vanno applicate.
Noi abbiamo fatto presente che il DM 8 ottobre 2021 [SCARICA IL TESTO DEL DPCM] in realtà prevede l’obbligo per le Amministrazioni di stabilire entro inizio novembre le modalità di rientro: da subito l’obbligo di rientro riguarda solo i lavoratori che svolgono attività dirette all’utenza.
Quindi, IL RIENTRO AL 100%, 5 giorni su 5, È SCELTA POLITICA DI UNA GOVERNANCE USCENTE!
Si sceglie di non sfruttare le flessibilità che le norme consentono, si sceglie di essere più realisti del re come al solito.
L’obbligo infatti non vale da subito per chi svolge funzioni strumentali (contabilità, appalti, funzioni amministrative non dirette agli utenti).
In realtà, solo per fare un esempio, anche nell’ambito della didattica, sappiamo benissimo che per la maggior parte si lavora sull’a.a. 2022/2023. Quindi anche qui la stretta connessione dei servizi all’utenza non si vede e pertanto non si comprende come mai saremo “tutti in presenza da novembre”.
Da novembre cessa il lavoro agile emergenziale (quello senza contratto), ma è obbligatorio per la PA prevedere modalità di turnazione in presenza attraverso il lavoro agile (che però in Unibo è ancora in fase di sperimentazione).
Cosa devono fare le amministrazioni?
Prevedere un’articolazione giornaliera e settimanale dell’orario di lavoro utile per evitare l’affollamento degli uffici. Così, ad esempio, si potrebbero prevedere linee orarie solo pomeridiane oppure linee orarie su 4 giorni, ognuno da nove ore.
Inoltre, è necessario adottare LAVORO AGILE, SU TURNAZIONE, TRAMITE CONTRATTO AD HOC.
Secondo il nostro Direttore generale, in merito alla prevenzione COVID-19, bastano gli attuali protocolli di sicurezza, non vi è necessità di ulteriore flessibilità.
Noi però sappiamo bene che anche ora si potrebbe fare molto di più per garantire la sicurezza dei lavoratori e su questo tema abbiamo fatto un incontro in Prefettura rispetto al quale ancora non abbiamo riscontri [SCARICA IL PDF]
Riguardo invece i lavoratori fragili, sussiste il diritto di lavorare da casa al 100%. Vale l’art. 26, comma 2 bis DL 18/2020, coordinato con legge di conversione, VIII aggiornamento, che prevede ancora il lavoro emergenziale per i lavoratori fragili o in alternativa un periodo di assenza (retribuito anche con le voci del salario accessorio perché equiparato a ricovero ospedaliero).
Sicuramente per i lavoratori fragili non possono valere le nuove condizionalità previste da novembre 2021 (quindi tra queste l’aver stipulato il contratto) perché appunto tra queste condizionalità la più importante è la rotazione. Ed è abbastanza evidente che i fragili non siano obbligati a turnare.
QUINDI NOI LAVORATORI UNIBO RIPARTIAMO? MA COME?
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Come mai l’Ateneo non ha verificato per davvero la praticabilità del rientro in presenza al 100% 5 giorni su 5?
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Come mai il lavoro agile è ancora sperimentale? Come mai Unibo comunque non rispetta la condizionalità della rotazione?
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Come mai i lavoratori fragili devono firmare contratti di Telelavoro?
Secondo noi purtroppo non troviamo risposta a queste domande anche grazie a CGIL, CISL E UIL. Molto attivi nell’assecondare i desideri dell’amministrazione e poco nel tutelare i diritti dei lavoratori UNIBO!
Se consideriamo poi che anche all’incontro del 21 ottobre, le sigle CGIL CISL e UIL sono rimaste totalmente silenti, non hanno appoggiato le nostre richieste e ora invece riproducono i contenuti proposti da CUB e USB nelle loro Assemblee, oltre al dubbio del doppiogiochismo, ci chiediamo se siamo davvero brutti e cattivi o se invece siamo l’unico stimolo e motore delle relazioni sindacali in Ateneo.
CUB E USB IN PRESIDIO CON IL PERSONALE T/A
27 OTTOBRE 2021 PIAZZA SCARAVILLI
Per favorire la partecipazione di tutti i lavoratori il presidio si svolgerà dalle ore 7.30 alle ore 9.30 e dalle ore 12.30 alle ore 14.30
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