Sotto l’anodino titolo “Comunicazione nuova funzionalità informatica per le prestazioni orarie aggiuntive”, il 29.12.2022 la direzione APOS (uscente) ha diffuso l’implementazione di una nuova funzionalità dell’applicativo presenze.

Non si tratta di una mera integrazione di funzionalità, ma di una sostanziale direttiva in materia di orario, straordinari e recuperi. Così com’è scritta, il risultato netto è che: siamo costretti a fare straordinario poiché il lavoro aumenta in tutte le direzioni, ma entro un limite piccolo lo recuperiamo e, oltre questo limite, possiamo goderne solo a spizzichi e bocconi, per recuperare qualche ritardo o uscita anticipata. Sempre che sia possibile, dal punto organizzativo. Altrimenti il monte ore cumulato andrà perso, allo scadere del marzo successivo. Così ci è dato capire; ma per i dettagli tecnici aspettiamo ancora un’interpretazione “autentica” (e comprensibile) di APOS.

Intanto ci poniamo delle domande:

  1. Qual è lo scopo di un irrigidimento dell’orario di lavoro?
  2. La direzione del personale e la nuova governance pensano che non lavoriamo abbastanza?
  3. Vogliono incentivare il lavoro fatto bene oppure radere al suolo ogni affezione al proprio lavoro?

Attenzione: se questa fosse l’unica novità negativa in materia di gestione del personale, potrebbe anche trattarsi di una svista. Ma, ahimè, altre hanno preceduto: la negazione del buono pasto in telelavoro, i limiti alle giornate di telelavoro, l’irrigidimento in materia di fruizione delle ferie, nonché, andando a ritroso, l’obbligo di recuperare le viste mediche…

Alla nostra richiesta di confronto l’Amministrazione ha risposto che il nuovo applicativo non cambia la disciplina attuale e non penalizza i dipendenti che fanno straordinario per esigenze organizzative. Sappiamo tutti e tutte che ciò non corrisponde, nel concreto, al vero.

Di fronte a questa sordità volontaria, regoliamoci come detto: staccando al suono della campanella. Facciamo bene il nostro lavoro, nelle condizioni date, ma NON un MINUTO di più!

Nell’ottica di una più ampia mobilitazione, abbiamo proposto alle altre sigle una plenaria RSU aperta e abbiamo in programma la convocazione a breve di una assemblea in cui discutere di questo e di tutto il resto.

Difendiamo il nostro lavoro da chi non lo rispetta.