L’amministrazione è tornata sui suoi passi: il contatore ansiogeno delle “prestazioni orarie aggiuntive” andrà a scomparire con la fine del 2023.

Questo l’orientamento della delegazione di parte pubblica dopo che oggi, pur con diverse sfumature, tutti i sindacati hanno manifestato le contrarietà ben radicate nell’esperienza quotidiana di tutti e tutte noi.

A CUB è stato chiaro fin da subito che questo contatore non sarebbe stato lo strumento giusto ad arginare il problema dell’eccesso di straordinario ma andava a colpire solo la flessibilità oraria di cui ogni persona necessita per conciliare l’attività lavorativa con le proprie esigenze personali.

Su nostra richiesta, il prossimo autunno si andrà finalmente ad aprire la trattativa per discutere in modo ampio dell’orario di lavoro e della flessibilità adottabili in Ateneo.

Sarà anche il momento in cui si discuterà delle migliori modalità per monitorare e contenere l’eccesso (reale) di straordinario, e, speriamo, valutare dei sistemi più chiari per l’eventuale messa in pagamento, che va comunque contenuta al massimo per non drenare risorse dal nostro Fondo integrativo.

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