Venerdì 17 gennaio 2025 alle ore 18.00 abbiamo ricevuto un malloppo di 327 pagine. Di questo malloppo dovremmo poter discutere domani, con solo di 2 giorni di tempo (nei quali dovremmo ovviamente lavorare).
Forse ci hanno scambiato per un’intelligenza artificiale; anzi probabilmente preferirebbero che i tutti i sindacati in Ateneo fossero totalmente insulsi e amorfi, oppure sostituiti da intelligenza artificiale alla quale imporre specifiche senza senso.
Proprio come quell’IA che a breve risponderà alle domande all’interno delle varie piattaforme per sportelli virtuali per le attività di assistenza e supporto all’utenza.
Lo sapevate?
Noi no: lo abbiamo appreso a pagina 13 (con ulteriore richiamo a pagina 41).
Vi pare che sia una cosa della quale si può discutere in questo modo? Senza un tavolo tecnico, senza una riflessione condivisa coi lavoratori?
Via via che leggiamo, missione impossibile, scopriamo che nel documento si dà conto del fatto che l’Ateneo è “un’istituzione di qualità, basata su una comunità ampia, costantemente coinvolta nei processi decisionali e volta a incrementare l’efficacia e la responsabilità delle sue azioni”: nonostante mai il PIAO descriva come e quando siano considerate le proposte “dal basso” e vengano condivise le decisioni.
La più divertente: il PIAO dichiara che siamo stati, come sindacati, “coinvolti” (pagina 32).
Anche in relazione ai rischi corruttivi, alle misure di trasparenza, alla gestione del personale e all’organizzazione “si continuano a privilegiare le misure di trasparenza, di sensibilizzazione e partecipazione”. Ma è proprio così?
Pensate qui alle riorganizzazioni che nel documento vengono enfatizzate come utile strumento per evitare la rotazione degli incarichi e altri adempimenti previsti dalle leggi in materia di anticorruzione. Sarà vero che spostare e rimpastare le funzioni nell’ambito dell’amministrazione generale sia solo un modo per rispondere ad esigenze in continuo cambiamento, oppure è nient’altro che opportunismo organizzativo per favorire un rimescolamento solo apparente?
Uscendo dal dettaglio “corruttivo” che caratterizza il discorso che oggi vi proponiamo, il PIAO prevede anche la definizione di tutte le regole di programmazione in materia di lavoro a distanza e di formazione (che sono materie di confronto sindacale): vi sembra mai possibile poterne discutere in queste condizioni?
E che dire ancor di più dei famigerati punti organico che richiedono un’analisi e una tempistica ancora più appropriati?