L’Ateneo trova un altro milione e mezzo di euro per il “bonus bollette”

Ieri le parti sindacali sono state convocate con urgenza per aprire una nuova contrattazione in materia di welfare.

Il Prof. Martelloni (delegato del Rettore alle relazioni sindacali) ha comunicato che “sulla scorta delle pressioni sindacali” la DG ha avviato un’istruttoria molto approfondita sugli scostamenti a bilancio relativi alle varie linee di azione in materia di welfare.

Le colleghe ARAG, che ringraziamo per l’intenso lavoro, hanno accertato economie a bilancio per circa 1 milione e 500 mila euro.

Si tratta di fondi stanziati a favore del personale TA a partire dal 2019, che non sono stati erogati.

Non conosciamo la natura di queste economie e di questo abbiamo chiesto conto. Immaginiamo si tratti dei “risparmi Covid” che abbiamo più volte rivendicato.

Sappiamo invece che la nuova destinazione dei fondi sarà interamente imputata all’erogazione del “bonus bollette”.

Ci è stato garantito che ogni dipendente TA riceverà circa 600 euro di rimborso.

A brevissimo ARAG invierà tramite e-mail a tutto il personale le istruzioni per la compilazione della richiesta di bonus. I tempi per richiederlo saranno stringenti.

Ricordiamo che circa due mesi fa le due organizzazioni sindacali CGIL e CISL esultarono per una mancetta da 100 euro (circa 350.000 euro anch’essi già dei lavoratori, vista la provenienza dai risparmi sul fondo sussidi) e costrinsero tutti i dipendenti ad accettare un contentino di 100 euro annesso alla firma del peggior contratto integrativo mai sottoscritto. Questi grandi negoziatori affermavano che era “meglio prendere poco piuttosto che niente” sfregandosi le mani per il gran risultato.

Ora, grazie a chi non cede a facili firme su inutili contratti, il benefit viene quintuplicato.

CUB da più di due mesi ha spinto con forza in questa direzione. E insistentemente – da anni – chiede i rendiconti sui risparmi.

Riteniamo il risultato raggiunto accettabile, visto che altre sedi universitarie, nel frattempo, hanno deliberato aumenti che si attestano sulla cifra massima di esenzione fiscale, ovvero 600 euro (dei fumosi 3.000 euro governativi è meglio tacere per adesso)!

Solo i sindacati confederali sono stati messi nella condizione di sottoscrivere l’accordo che porterà questi benefici a tutto il personale TA, in quanto per motivi di urgenza ci è stato presentato un accordo già definito e da firmare subito, senza passare dall’assemblea RSU. Proprio questa volta, magari, anche CUB avrebbe firmato!

Escludere ogni volta la rappresentanza aziendale (RSU) dalle decisioni, se ad alcuni potrebbe non sembrare un problema, sappiamo bene che preclude la soddisfazione dei diritti e delle aspettative del personale TA di questo Ateneo.

Ora, bonus bollette a parte, CUB attende il tavolo per la vera revisione del welfare aziendale. Questo è il nostro obiettivo! Riassegnare residui, lo ribadiamo, era cosa dovuta.