In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne,
a partire dai fatti, oltre a invitare le vittime di violenza a denunciare prontamente,

CUB SUR si unisce al coro di voci che invitano a interrogarsi profondamente e criticamente, tutte e tutti, sul contesto culturale nel quale ci muoviamo mentre lottiamo contro la piaga della violenza sulle donne.

In qualità di lavoratrici e lavoratori dell’istruzione, è nostro preciso mandato intervenire in quegli aspetti culturali che come parte integrante della nostra stessa formazione contribuiscono, più o meno volontariamente, alla sconfitta sociale che i fatti oggettivi ci mostrano.

A fronte di questa predominante e ribadita ogni giorno società eteropatriarcale abbiamo governanti che straparlano di famiglia e valori collegati, facendo finta di dimenticare (o nascondere) che proprio lì dentro è il peccato originale di questa violenza, per non parlare dell’assenza di misure di sostegno al reddito per le donne che denunciano.
Serve una rivoluzione copernicana educativa, culturale e sociale che ai piani alti, come per altri temi, nessuno sembra davvero in grado di voler compiere oggi.

CUB, come per altri temi, vuole fare appello a tutte e tutti per un vero cambiamento dal basso!

Diamo innanzitutto voce ma soprattutto ascolto e accoglimento alle vittime.

Chiediamoci tutte e tutti da dove arriva questa piaga sociale, e cosa possiamo fare in prima persona per scardinare la rassegnazione.

Come vengono trattate le donne quando vanno a denunciare?
Cosa succede dopo la denuncia?
Dove ci poniamo come interlocutori-trici?
Crediamo che la cosa non ci coinvolga affatto? Che sia un problema di qualcun’altrA?
E se vogliamo fare, cosa possiamo fare?