Con la comunicazione del 21/10/2022 la Direttrice Sabrina Luccarini e il delegato alle relazioni sindacali Prof. Avv. Federico Martelloni hanno voluto informare tutto il personale tecnico amministrativo di QUANTO è stato fatto ECONOMICAMENTE per noi lavoratori.

Effettivamente, nonostante il contratto collettivo nazionale sia ancora in elaborazione e la vacanza contrattuale nazionale sia ancora persistente, il contratto integrativo d’Ateneo, quello sì ha riempito le nostre tasche (siamo ironici purtroppo).

Non ci dilungheremo sui punti già precedentemente toccati in altre comunicazioni, bensì vogliamo mettere luce sulla previsione normativa dei Decreti aiuti e relativa attuazione in Unibo.

Maggio 2022: nasce il primo Decreto Aiuti n. 50/2022 con il quale tutti noi abbiamo ricevuto € 200,00 in più nella busta paga di luglio 2022. Finalità: combattere gli aumenti del costo della vita che iniziavano a registrarsi. Erogato in Alma Mater a tutti i dipendenti senza alcuna esclusione o categorizzazione degli aventi diritto (salvo quelle legate ai limiti di reddito previsti dallo stesso decreto aiuti).

Agosto 2022: per “necessità ed urgenza”, effettivamente l’inflazione galoppava e preoccupava l’autunno in arrivo, nasce il Decreto Legge n. 115/2022 “Misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali” soprannominato Decreto aiuti bis, convertito in Legge n. 142/2022 in settembre.

Questo secondo decreto stabilisce quanto segue (art. 12, comma 1): “1. Limitatamente al periodo d’imposta 2022 […] non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di euro 600,00.”

La forbice di aiuti “necessari ed urgenti” prevista dal legislatore
arriva dunque a un massimo di € 600,00 per ogni dipendente

Con la comunicazione del 21/10/2022, l’Amministrazione ha deciso in totale autonomia, senza alcun minimo confronto con le parti sindacali, COME dare questo sostegno economico al personale mettendo a disposizione per questa finalità un importo complessivo pari a circa € 339.000,00 prevedendo il riconoscimento di un bonus bollette individuale stimato in circa 100 euro.

Abbiamo capito tutti? Lo Stato prevede fino a un massimo di € 600,00 esentasse, e a margine del contratto integrativo in UNIBO viene deciso di dare circa € 100,00 finanziando tale contributo con le risorse già stanziate per i sussidi al personale.

Pertanto, il quantum dei nostri aiuti:

  • senza alcuno specifico accordo sindacale,
  • senza individuare l’utilizzo di ulteriori voci di bilancio,
  • senza valutare la possibilità di utilizzare per finanziare questo bonus parte del risparmio di tutti i buoni pasto non erogati in virtù del nuovo telelavoro!

Perché non è stata vagliata la possibilità di incrementare questi € 339.000 con gli ulteriori risparmi che l’Ateneo ha già pronti?

Ricordiamo che il risparmio derivante dai soli buoni pasto ammonta, facendo un conteggio imperfetto e considerando anche i buoni pasto attualmente non erogati in smart working, ad almeno 100 mila euro solo per il mese di settembre 2022.

Ricordiamo inoltre che la nostra Alma Mater non ha a tutt’oggi mai restituito queste somme, nemmeno a coloro che siccome LAVORATORI FRAGILI, sono stati illegittimamente inquadrati come telelavoristi, quando invece per legge avrebbero dovuto avere il LAE e quindi anche i buoni pasto… qui il risparmio (o meglio furto) è complessivamente pari ad almeno 400 mila euro.

Ma non solo… c’è di peggio!

Se con il primo Decreto Aiuti sono stati erogati € 200,00 a tutti una tantum, con il Decreto Aiuti bis, l’Amministrazione, con fantasia giuridica, prevede criteri inesistenti nella normativa nazionale.
Ebbene sì! Per ottenere il Bonus Bollette ci sono dei criteri, non presenti nella legge, ma stabiliti dalla nostra Amministrazione:

  1. Nel caso di più dipendenti che fanno parte del nucleo convivente il bonus spetta ad uno solo […];
  2. Le fatture devono essere intestate al dipendente o altro componente del nucleo convivente come risultante all’anagrafe del Comune di residenza o di residenza temporanea […]

È evidente che moltissimi non avranno il bonus bollette, soprattutto a causa del secondo punto!

Quanti vivono in affitto e non hanno le bollette intestate a proprio nome?
Quanti convivono senza che la convivenza risulti all’Anagrafe del Comune?
Quanti vivono in appartamenti condivisi e hanno la residenza ancora nel luogo di provenienza per i più disparati motivi, che non devono interessare al datore di lavoro?

E ancora… perché è necessario il controllo delle bollette, se non previsto dalla norma?

NON CAPIAMO VERAMENTE PERCHÉ IL NOSTRO ATENEO VOGLIA COMPLICARE UNA COSA SEMPLICE, UN AIUTO INFERIORE AL PRECEDENTE, 100 POVERISSIMI EURO, PER GIUNTA PRESI DAI FONDI GIÀ STANZIATI PER I SUSSIDI

MA SOPRATTUTTO, NON CAPIAMO PERCHÉ CON IL PRIMO DECRETO AIUTI IL BONUS È STATO DATO A TUTTI, MENTRE CON IL NUOVO DECRETO AIUTI BIS, VERRÀ ELARGITO SOLO AD ALCUNI.

SARÀ FORSE COLPA DEI SINDACATI CONFEDERALI FIRMATARI DEL CONTRATTO INTEGRATIVO (leggi CGIL e CISL) SE QUESTI ASPETTI NON SONO STATI PRESENTATI ALLA RSU (come invece era stato per il bonus del primo Decreto aiuti) E PRESIDIATI DAI RAPPRESENTANTI D’ATENEO?

CUB CHIEDE NUOVAMENTE L’IMMEDIATA APERTURA DEL TAVOLO SUL WELFARE PER DEFINIRE QUESTI E ALTRI ASPETTI E SOPRATTUTTO PER MOBILITARE ULTERIORI RISORSE