Con la solita enfasi di chi pensa di avere una intelligenza superiore, la scorsa settimana l’Amministrazione ha presentato un progetto di Gara d’appalto finalizzata alla stipula di un Accordo quadro per il Servizio di prestito, restituzione e quick reference per le Biblioteche dell’Ateneo.
La confezione appare accattivante e sotto l’egida del “grande rilievo alla qualità… per valorizzare i Lavoratori”, l’obiettivo è: “l’estensione oraria serale e week end, il diverso impiego di parte del tempo degli studenti 150 ore (supporto ai pari, moduli di formazione su Information Literacy, ecc.), la gestione delle situazioni di emergenza, anche a seguito di cessazioni impreviste, la riqualificazione personale UNIBO su servizi avanzati con sviluppo di nuove competenze (Information Literacy, Open Access, terza missione)”
Per fare tutto ciò, si assicura che saranno garantiti: “adeguato riconoscimento delle mansioni dei lavoratori, congruità delle attività richieste e del costo orario in relazione ai bibliotecari UNIBO C1, Applicazione norma UNI professione bibliotecaria, decalogo AIB, CCNL, declaratoria, tabelle ministeriali), in linea con il personale UNIBO C1”
La stima degli importi a base di gara tiene conto della sostenibilità per l’Operatore Economico (cioè, profitto garantito) al fine di garantire l’equa retribuzione dei lavoratori, cui è riconosciuta (bontà loro) l’applicazione della clausola sociale
Per “garantire” il risultato, si adotta la tecnica della “Offerta economicamente più vantaggiosa (importanza della qualità nella valutazione dell’offerta, almeno l’80% assegnato all’offerta tecnica) che non mira al ribasso, ma che – richiedendo l’inquadramento in adeguate categorie contrattuali e in linea con il corrispettivo stipendiale di un C1 UNIBO – prevede senz’altro costi maggiori. In questo modo non si ricorre a una mera valutazione economica e tale da compromettere i livelli adeguati di corresponsione salariale, ma viene privilegiato il riconoscimento etico-deontologico della professionalità del bibliotecario”. Grazie per la spiegazione!
Va tutto bene, madama la marchesa? Siamo proprio sicuri?
Mettiamo ordine e chiamiamo le cose col nome proprio: “esternalizzazione”
Domande: perché è necessario esternalizzare? Abbiamo carenze di organico?
La risposta è un’altra domanda: chi ha fatto la programmazione del personale? Chi ha deciso sulle risorse per le assunzioni?
Siamo autorizzati a pensare che con una programmazione del personale sottodimensionata si creano i presupposti per le esternalizzazioni?
Poi si dice che il personale dipendente potrà essere destinato a servizi più “core”, previa “riqualificazione”.
Domande: perché, sono poco qualificati? E dov’era la sbandierata-parolaia attenzione riservata alla professionalità del personale?
Ancora, conclamata è l’idea di aperture prolungate. A cosa stiamo dando attuazione? A una intesa col comune? Sono stati consultati i colleghi bibliotecari? Qualcuno gli ha chiesto come la pensano? Qualcuno ha messo in campo incentivi finalizzati ai Colleghi, per sondare una disponibilità?
Niente di tutto questo.
Risultati:
1) I costi maggiori della esternalizzazione sono o non sono un danno per l’Ente? E chi deve risponderne?
2) Incertezze ampie sull’assetto concreto dei servizi e degli orari.
3) Nebbia abbondante sulla “riqualificazione”, che è un termine in uso per chi è di troppo e non si sa bene che farne!
Attenzione, cari Colleghi delle biblioteche: non fatevi sedurre dall’idea che avrete addetti esterni da “comandare”.
Il vostro lavoro viene destrutturato sotto i vostri occhi, senza che nessuno vi abbia chiesto NULLA!
E questa esternalizzazione oggi dei servizi bibliotecari, allude domani a quella di qualsiasi altro servizio: che costi di più significa solo maggior profitto garantito per le imprese affidatarie.
Ricordiamoci che in questo Ateneo – in tempi non troppo lontani – hanno lavorato persone a 2.80 € all’ora! E, allora, Cub – da sola – lottò contro quei contratti, sottoscritti a livello nazionale dai soliti sindacati noti. Oggi è necessario contrastare queste forme più subdole, più indorate, di lavoro precario, sempre e solo a vantaggio del profitto garantito!
RESPINGIAMO OGNI PROGETTO DI ESTERNALIZZAZIONE!!!
OCCORRE UNA ADEGUATA PROGRAMMAZIONE DEL PERSONALE. POI, OCCORRONO INCENTIVI PER IL PERSONALE ADDETTO E RISPETTO DEL RAPPORTO VITA-LAVORO.
ACCETTARE OGGI QUESTA ESTERNALIZZAZIONE SIGNIFICA ABDICARE ALLA DIFESA DELLA PROPRIA DIGNITÀ LAVORATIVA. E QUESTO VALE PER TUTTE LE CATEGORIE PROFESSIONALI!!!
BIBLIOTECARI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI!
CUB È AL VOSTRO FIANCO
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