Da quale luogo possiamo lavorare in LAE?

Tutti avrete visto il disposto pubblicato sull’Intranet:

Domanda
Un dipendente in lavoro agile emergenziale può svolgere la propria prestazione in un luogo diverso dalla propria dimora abituale (domicilio o residenza)?
Risposta
Considerati l’andamento dell’attuale situazione epidemiologica, l’invito rivolto a tutti i cittadini di limitare gli spostamenti non strettamente necessari al fine di ridurre i contagi, nonché le restrizioni alla circolazione imposte dalle singole Regioni, si dispone che la prestazione lavorativa in modalità agile deve essere svolta presso il domicilio del dipendente già dichiarato all’Amministrazione.

Su Vostra sollecitazione, abbiamo fatto presente come tale previsione fosse, oltre che contraria alle norme di legge, anche poco lungimirante.

Fin dallo scorso dicembre, infatti, CUB ha rilevato l’assurda rigidità, che costringe molti lavoratori a fruire di congedi, ferie e aspettative. Quando invece sarebbe interesse dell’Ateneo favorire lo svolgimento delle prestazioni in LAE anche da diverso domicilio. Se conta la “prestazione”, che c’entra il domicilio?

Oggi CUB ha inviato al Rettore, al Direttore generale, alla Prorettrice alle Risorse Umane e al delegato per le relazioni sindacali una analitica ricostruzione volta a ribadire il diritto del dipendente a scegliersi il domicilio che ritiene in regime di LAE.

Siamo con l’organico ai minimi storici, ci sono colleghi che in LAE lavorano anche 10 ore al giorno e altri ancora che restano sempre a disposizione anche se sono in ferie o in congedo.

L’UNIBO non si è fermata grazie a NOI, anche se – per lunghi periodi – più del 90% del personale T/A ha lavorato in LAE!

IL SUCCESSO DELL’ATENEO POGGIA sulla PRESSIONE CONTINUA del PERSONALE T/A, nei MERITI NON RICONOSCIUTI e nei DIRITTI NEGATI!

INIZIAMO A RICONQUISTARE UNA PICCOLA PARTE DI CIÒ CHE CI SPETTA!

CUB-SUR, DALLA PARTE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI, SEMPRE!