La stampa ha scoperto di recente che Teams non si accontenta di essere uno strumento di lavoro, ma diventa sempre più a essere uno strumento di controllo sul lavoratore. Ha fatto un certo scalpore la notizia che, da dicembre, il datore di lavoro verrà informato in tempo reale del luogo da cui si collega il dipendente, e ciò per mezzo di un’analisi approfondita del wifi che utilizza. Da parte nostra avevamo già accennato a problemi legati a Teams nello stato di agitazione proclamato nel maggio del 2024 [leggi qui il comunicato]. Facevamo in particolare riferimento ai “bollini” colorati che compaiono ormai da un paio d’anni di fianco al nome del destinatario quando si scrive o si riceve una mail su Outlook.
Ciò è frutto di una integrazione tra Outlook, che non si limita a gestire mail, con Teams, che a sua volta non si limita a gestire comunicazioni. Questi bollini sono del tutto inutili sul piano della riuscita del lavoro, ma producono di per sé, semplicemente in quanto esistono, pulsione di controllo nei capiuffico e responsabili. Quel che è peggio è che essi producono anche divisione e malizia tra colleghi, incentivando l’orribile ma diffusa prassi di andare a sindacare continuamente quello che fanno o non fanno gli altri, secondo la logica “se sto male io devono soffrire tutti”, logica che è il contrario della necessaria unità tra lavoratori. Unità che oggi è più che mai necessaria per contrastare gli attacchi alla qualità del lavoro e della vita portati avanti dal datore di lavoro (due per tutti, solo come esempi: l’eccesso di carico lavorativo e l’eccesso di carico “sulla schiena” dovuto alla sottrazione dei pc fissi, che procede implacabilmente).
Riteniamo che i “bollini” siano incompatibili con lo spirito dell’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori, che disciplina i potenziali “controlli” a distanza; e chiediamo siano disattivati dall’Ateneo, in modo da ripristinare un minimo di fiducia, già assai vulnerata, nel rapporto coi dipendenti. E già che siamo in argomento, chiediamo anche di disattivare “di default” le reazioni alle mail, che inducono stress lavorativo e spingono a reagire immediatamente a ogni sollecitazione, solo per esibire attivismo; e che inoltre sono anche poco serie in contesti di lavoro nei quali sarebbe sempre meglio conservare un minimo di formalità (e questo anche nei confronti di soggetti non dipendenti, quali per esempio gli studenti).
Qualcosa che possiamo fare da subito
Per uscire dall’incubo dei bollini di Outlook al momento è sufficiente spegnere Teams quando non serve averlo aperto. In sempre più installazioni Windows, Teams è tra le applicazioni che si aprono in automatico, e quindi va “spenta” manualmente. Farlo è più difficile da dire che da fare, basta:
1) cliccare sull”apice” ( ^ ) che mostra le applicazioni nascoste che è vicino all’icona del wifi in basso a destra dello schermo;
2) nel pannellino che si apre individuare l’iconcina di Teams e cliccarci con il tasto destro del mouse;
3) scegliere l’opzione “esci da Teams”.
Saremo poi pronti a riavviare Teams quando sono previste riunioni o altro. Facciamo presente che non c’è alcun obbligo specifico di contattabilità o reperibilità via Teams anche nei contratti di telelavoro: la contattabilità è ampiamente garantita dalle mail ed eventualmente dal telefono. Nella stessa ottica si può chiedere ai/alle colleghi/e di non usare Teams per comunicazioni che possono essere fatte con esattamente lo stesso risultato (e anzi migliore) via mail; e sappiamo tutti quanto si abusi di chat Teams per scambiarsi informazioni anche del tutto al di fuori dell’oggetto della chat, informazioni che diventano pressoché impossibili da ritrovare quando servono, e che invece via mail sarebbero assai più facilmente reperibili.
Ancora nell’ottica dell’”autotutela”, iniziamo noi stessi da subito a non usare le reazioni. Stiamo lavorando, non possiamo passare il tempo a fare cenni di reazione alle cose più varie, spesso anche di semplice e inutile presa d’atto, moltiplicando le distrazioni non necessarie.
Ma quello che possiamo fare noi è solo un piccolo e provvisorio argine: rimane necessario e urgente che queste opzioni (bollino e reazioni), in quanto cause potenziali di stress lavoro-correlato, siano disattivate dal datore di lavoro.

 

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