Reddito, lavoro, diritti, pace!

Da quanti anni il nostro sistema d’istruzione e in particolare le Università sono oggetto di finto stupore per la miseria delle retribuzioni, le condizioni deprecabili degli edifici, la mancanza di sicurezza per lavoratori e studenti? Per capire quanto la situazione sia seria basta guardare ciò che accade nei paesi più simili al nostro: in Francia, Germania, Spagna gli stipendi sono molto più alti.

A fronte degli shock introdotti dalle maggiori spese militari ed energetiche legate al coinvolgimento italiano nelle guerre in atto, l’attuale governo (alla pari dei predecessori) è incapace di garantire finanziamenti stabili alle nostre retribuzioni quindi gioca a fare il mercante in fiera e promette sconti di vario genere (bonus, sconti fiscali, welfare aziendale, comprese le polizze sanitarie); nel mentre i sindacati istituzionali mostrano il loro pieno fallimento sottoscrivendo miserabili rinnovi contrattuali che non recuperano l’inflazione reale e lasciano i nostri salari con un potere d’acquisto inferiore a quello di 20 anni fa.

In questa condizione troppi colleghi finiscono per accettare come un dato “naturale” il degrado descritto e rinunciano ad organizzarsi collettivamente per ottenere miglioramenti concreti; altri si adattano e cercano individualmente un po’ di reddito in più tramite le varie poste accessorie (indennità di responsabilità, prestazioni orarie aggiuntive, incentivi individuali, specifici progetti nell’ambito dell’attività per conto terzi, ecc.). Per questa via contribuiscono a dividere la categoria, a trasformare il lavoro presso le Università in un sistema a cottimo e alla costituzione di tristi gerarchie i cui membri si contendono le minuscole fettine di una miserevole torta.

Ma un’altra Università è possibile: purché si inverta la rotta e si  lotti per obiettivi chiari, comprensibili e praticabili.

PER IL SALARIO
1.  Forti incrementi retributivi in paga base per tutte e tutti;
2.  Sanità, istruzione e assistenza per tutte e per tutti perché si tratta di diritti universali.

PER LA DEMOCRAZIA SINDACALE
Fine del monopolio dei sindacati istituzionali e vere libertà sindacali: diritto di sciopero e di propaganda, consultazione vincolante dei lavoratori su ogni accordo.

CONTRO LA GUERRA
Fine del coinvolgimento dell’Italia nelle guerre in corso e attivazione del governo per l’avvio immediato di trattative.

20 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE

CUB-SUR, DALLA PARTE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI, SEMPRE!