Notizia in breve

Ieri si è svolto un incontro sindacale in merito al piano della formazione, al piano integrato di attività e organizzazione (PIAO) e per la calendarizzazione degli incontri dei prossimi mesi. Pare che a breve si avvierà la trattativa per il contratto integrativo 2022 che riguarda la definizione del salario accessorio e del fondo PEO 2022.
La delegazione di parte pubblica ha già strutturato la sua proposta.
Si punta quindi a chiudere il contratto aziendale senza nemmeno attendere la sottoscrizione di quello nazionale (e senza nemmeno sapere se saranno rinnovati i vincoli di legge che definiscono le risorse a disposizione – sia mai che qualcuno chieda il giusto per il personale TA).

Perché tanta fretta?

In 15 minuti è stato presentato il fondo disponibile e sono state evidenziate le proposte di destinazione.
Al 16° minuto abbiamo interrotto i lavori e ironicamente chiesto ai colleghi Confederali se qualcuno fosse disposto a firmare.
Chiedere per credere: per un contratto fatto bene nelle altre PA ci impiegano almeno 4 mesi.

La risposta della parte pubblica

Il Delegato del Rettore ha dichiarato che l’avvio (urgente) della trattativa per l’integrativo è stato richiesto dalla RSU.

Piccolo problema: la RSU non si è ancora riunita. Quindi nemmeno i 36 eletti possono aver concordato alcunché e tanto meno possono averlo comunicato alla parte pubblica.

Aggiungiamo un paradosso (per vostro intrattenimento): UNIBO non ha un accordo locale sullo smart working perché è in attesa del contratto nazionale al quale dovrà conformarsi. Sul contratto integrativo, più stringentemente condizionato dal nazionale, pare UNIBO debba invece procedere subito.

CUB chiede – al Magnifico Rettore e sin dall’inizio – un METODO DIVERSO per lo sviluppo delle relazioni sindacali, a cominciare dalla disponibilità a valutare la nostra proposta di calendarizzazione dei lavori, che condividiamo anche con voi:

  1. Fissare SUBITO un momento di discussione sulla programmazione delle ferie e sulle chiusure estive (la DG ha affermato di “essersele ritrovate” e di non poterci fare più nulla, proclamando che “ne parleremo poi il prossimo anno”).
  2. Avviare SUBITO la revisione del regolamento PEV (vedi comunicato del 18/01/2022).
  3. Riprendere PRIMA POSSIBILE i lavori sullo smart working: e questo perché NEMMENO LA DG SA quale disciplina si applicherà ai nuovi contratti che dovranno partire da giugno!
  4. Posticipare l’avvio della trattativa 2022 per, prima di avviarla, sanare i danni dell’epoca Ubertini/Degli Esposti tramite un accordo transitorio.

Cosa dovrebbe prevedere in concreto l’Accordo proposto da CUB?

  • Innanzitutto, la restituzione di tutti i fondi del personale TA che sono stati dirottati altrove negli ultimi anni.
    Si parlava di 4 milioni di euro, ma CUB ha sempre ritenuto fossero molti di più.
  • Oltre a questi, i buoni pasto ingiustamente estorti ai lavoratori fragili e altri telelavoristi.
  • E ancora, per recepire le previsioni del CCNL ormai scaduto che UNIBO non ha applicato, lo scorrimento della graduatoria PEO 2020 di ulteriori 100 posti e di quella del 2021 di 200 posti (cfr. approfondimento del giugno 2021).

Quello che è accaduto ieri dimostra la perfetta continuità con la precedente Amministrazione Ubertini. Il Delegato del Rettore sostiene di essersi rapportato con la RSU: peccato che la stessa non si è ancora riunita e non ha potuto esprimere alcuna opinione come organismo!

Nonostante le ripetute manifestazioni e rassicurazioni espresse dal Delegato sul rispetto delle corrette relazioni con la RSU e delle sue componenti, nulla è cambiato, anzi! L’attuale tavolo sindacale è imbandito con la stessa minestra riscaldata, la stessa modalità di rapporto, tanto che la CGIL ha ritenuto doveroso intervenire a difenderlo…

L’RSU è stata eletta lo scorso mese e a breve diventerà finalmente operativa con il suo insediamento e le prime riunioni. Gli argomenti all’ordine del giorno di ieri non erano urgenti. Riteniamo corretto e doveroso discutere e concordare in RSU le priorità e i temi di trattativa che interessano le lavoratrici e i lavoratori dell’Ateneo.

Duole dirlo, ma dopo il primo semestre di incarico e dopo la riunione di ieri, riteniamo che la credibilità del Delegato del Rettore e la nostra fiducia nel suo operato sia fortemente compromessa.

INVITIAMO IL RETTORE E IL SUO DELEGATO ALLE RELAZIONI SINDACALI A RIVEDERE LE MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEL RUOLO A LUI ASSEGNATO NONCHÉ AL RISPETTO DELLE PARTI TRATTANTI (OO.SS., RSU E SUE LISTE COMPONENTI), OPPURE A TRARNE LE CONSEGUENTI DECISIONI SULLA COMPOSIZIONE DELLA DELEGAZIONE DI PARTE PUBBLICA.

Chiediamo inoltre alle altre sigle sindacali di sedersi con noi al tavolo RSU e approfondire tutte le discussioni aperte, e di non procedere, né ora, né più avanti, a una firma unilaterale del contratto.

A tal proposito, fin d’ora, CUB chiede che qualsiasi accordo contrattuale futuro venga sottoposto, a ratifica referendaria, a tutte e tutti le/i dipendenti dell’Ateneo.