Dal panorama degli Atenei italiani si sollevano voci discordanti sui provvedimenti in materia di accesso al lavoro e obbligo vaccinale. L’intervento del Rettore del Politecnico di Torino può essere apprezzato sicuramente per il richiamo al buonsenso e al senso della realtà. Tra le righe dell’intervista si nota che anche il Rettore dell’importantissima istituzione universitaria torinese, proprio come noi di CUB, è in uno stato di incertezza in merito all’inizio effettivo delle sospensioni (il primo o il 15 febbraio, o un’altra data successiva allo svolgimento degli accertamenti previsti dalla legge?).

Un’altra prestigiosa Università, l’Alma Mater Studiorum invece, interpreta lo spirito della legge nel modo più punitivo possibile per i dipendenti, e non risponde neppure alle richieste di chiarimento sulla possibilità di prendere ferie o altri permessi a partire dal primo febbraio, senza incorrere nella sanzione evocata in modo nebuloso nella circolare della DG (“lo svolgimento dell’attività lavorativa in violazione dell’obbligo […] determina l’applicazione della sanzione amministrativa […da] euro 600 a euro 1.500”).

Mentre su tutto il resto di questa vicenda assurdamente persecutoria la nuova dirigenza Unibo tace.
D’altronde, come notava il Manzoni di un clerico suo personaggio, la qualità che manca e non si possiede non ce lo si può certo dare da soli.

Come CUB SUR esprimiamo grande vicinanza e solidarietà a tutti i lavoratori che, forti delle loro ragioni, sono pronti alla sospensione dal servizio e dallo stipendio.