In tempi in cui le parole vengono usate come propaganda, riteniamo doveroso riportare i fatti per quelli che sono.
Abbiamo scelto di non accettare un accordo fortemente vincolato dalla parte pubblica che ha pesanti conseguenze sul contratto integrativo, sulle PEO e sul fondo welfare.
Partiamo dall’inizio.
Il datore di lavoro ha deciso di ripercorrere una strada da tempo tracciata e lungo questa via ha trovato le solite sigle compiacenti.
Per fare questo è stato attivato un tavolo tecnico che si è rivelato un monologo a tema unico per non cambiare nulla.
Dopo diversi incontri, infatti, la Parte Pubblica, di concerto con alcune parti sindacali, ha ipotizzato l’aumento del fondo accessorio, attraverso il risparmio di punti organico, ma a condizione che tali risorse aggiuntive andassero esclusivamente a coprire i maggiori costi della polizza sanitaria, in pratica distogliendo risorse destinabili all’assunzione di personale o a un aumento delle progressioni economiche.
Della serie: o accettate che le risorse aggiuntive siano destinate al rinnovo di un’annualità della polizza o niente.
Non è quindi stato possibile valutare soluzioni di compromesso nell’immediato, piuttosto che prospettive di più ampio raggio realmente aderenti ai bisogni della comunità tutta. Attenzione: queste misure vincoleranno il fondo accessorio e il fondo welfare fino al 2029.
Questo è avvenuto nonostante la plenaria RSU con propria delibera avesse respinto la proposta dell’Amministrazione di finanziare il rinnovo della polizza per il 2026.
In pratica, il datore di lavoro ha ignorato la volontà della RSU, rappresentanza appena eletta da tutti i lavoratori nello scorso mese di aprile, e ha chiesto immediatamente la firma alle sigle rappresentative. Così facendo ha deciso di delegittimare l’unico organo del personale democraticamente eletto.
Cosa significa questa scelta
Vincolare milioni di euro e punti organico del personale in questo modo fino al 2029 comporta la sottrazione di risorse che potrebbero essere impiegate per:
- sviluppare un welfare rispondente ai reali bisogni di ognunə di noi;
- attivare nuove assunzioni per alleggerire i carichi di lavoro oppure per nuove PEV per il riconoscimento della nostra professionalità;
- un maggior numero di progressioni economiche orizzontali (circa 500 PEO aggiuntive);
- un innalzamento del salario accessorio, tramite il potenziamento dell’indennità di performance organizzativa (IPO) da distribuire equamente a tutte e tutti.
La vera responsabilità non è accettare tutto, ma saper dire NO quando serve.
Le ragioni principali alla base della nostra decisione:
- non vogliamo siano erose risorse dal fondo accessorio;
- c’è stato un confronto chiuso, tempi strettissimi, nessuno spazio per il dialogo;
- la polizza è sempre meno adeguata, con prestazioni ridotte e franchigie più alte;
- non vi è stata alcuna apertura a soluzioni alternative;
- non accettiamo ipoteche penalizzanti sulle future contrattazioni integrative: l’accordo sul welfare blinda le poste del fondo accessorio e vincola le parti che lo hanno sottoscritto allo status quo.
Chi si impegna per un futuro migliore svolge un servizio prezioso.
La RSU di CUB, UIL e USB avrebbe preferito coinvolgere tutto il personale Unibo in questa scelta attraverso una consultazione pubblica.
Crediamo che questa sia la vera responsabilità: decidere insieme, non da soli. Solo così si può costruire un ambiente di lavoro più giusto e partecipato a tutela dei diritti e degli interessi collettivi.
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Proprio per cercare di coinvolgere tutte le lavoratrici e i lavoratori nella discussione abbiamo chiesto alla RSU di indire un’assemblea aperta a tutto il personale. La proposta è stata però rigettata a maggioranza.
UIL RUA è quindi intervenuta per convocare lo stesso una assemblea, mentre altri sindacati rappresentativi – pur potendo – hanno scelto di non fare nulla.
L’assemblea si terrà martedì 15 luglio dalle ore 11.00 alle 13.00 in presenza presso l’Aula VI di via Zamboni 38 e in videoconferenza su Teams e si svolgerà in orario di lavoro.
Sarà un momento utile per informarsi, confrontarsi e contribuire con idee e proposte su un tema che riguarda direttamente il benessere di tutte e tutti.
Partecipare è importante!