Da troppo tempo proposte e richieste legittime vengono ignorate o fatte sparire con scuse senza senso.
Rettore, Organi Accademici e varie rappresentanze, insieme ai vertici amministrativi, si sottraggono al confronto per gestire al meglio i propri equilibri. Intanto chi solleva interrogativi e chiede responsabilità viene sistematicamente escluso.
Chiediamo con fermezza che la mozione studentesca venga discussa dal Senato Accademico di domani (per tutte le informazioni clicca qui!).
Dobbiamo darci la possibilità di cambiare questo Ateneo. Nulla di più, nulla di meno.

TESTO DELLA MOZIONE

Il Consiglio degli Studenti

PREMESSO

Che nonostante la delibera approvata dal Senato Accademico relativa alla mozione presentata in data 23/09/2025 ad oggetto “mozione concernente accordi e relazioni con università, aziende e istituzioni israeliane” l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna (di seguito anche “Ateneo” o “Università di Bologna”) continua ad intrattenere relazioni, nella forma di programmi di mobilità, progetti e collaborazioni di ricerca, con i seguenti istituti, università, enti di ricerca e aziende dello Stato di Israele: Reichman University (già Interdisciplinary Center Herzliya), Bar-Ilan University, University of Haifa, Hebrew University of Jerusalem, Ben Gurion University of Negev, Technion – Israel Institute of Technology, Tel Aviv University, Ariel University, Weizmann Institute of Science, Nuclear Research Centre Negev, Teva Pharmaceutical Industries Limited.

Che l’approvazione di programmi di mobilità di qualunque tipo in partnership con i suddetti istituti ed università israeliane comporta l’accoglienza, da parte dell’Università di Bologna, di membri riservisti dell’esercito israeliano.

Che il coinvolgimento dell’Università di Bologna nei seguenti progetti e gruppi di ricerca compromette l’integrità dei princìpi morali e deontologici sanciti dai regolamenti nazionali e dell’Ateneo, tra cui l’art. 1 comma 1 e 6 dello Statuto di Ateneo, nonché l’impegno nella promozione della pace, definito quale valore fondante dell’Ateneo e del Piano Strategico di Ateneo2022-20274, e l’adesione agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile:

  1. “SafeWax – Sustainable Bioinspired Wax Coating for Multi-Functional Crop Protection”, finanziato nell’ambito di Horizon Europe;
  2. “CIPROMED – Circular and Inclusive utilization of alternative PROteins in the MEDiterranean value chains”, finanziato nell’ambito dell’iniziativa europea PRIMA (Section 1);
  3. “PATAFEST – Potato crop effective management strategies to tackle future pest threats”, finanziato nell’ambito di Horizon Europe;
  4. “Tclock4AD – Targeting Circadian Clock Dysfunction in Alzheimer’s Disease”, finanziato nell’ambito di Horizon Europe;
  5. “FutureData4EU – Training Future Big Data Experts for Europe”, finanziato nell’ambito di Horizon Europe – MSCA COFUND;
  6. “FishMed-PhD – PhD in Innovative Technologies & Sustainable Use of Mediterranean Sea Fisheries and Biological Resources”, finanziato nell’ambito di EU Next Generation – PNRR (Missione 4, Investimento 1.4);
  7. “CODE4 Lab –- Cognitive Dynamics 4E (Embodied, Enacted, Embedded, Extended)”;
  8. “LUXE – Laser Und XFEL Experiment”, finanziato tramite il progetto ELBEX nell’ambito di Horizon Europe.

Che, oltre alle collaborazioni appena elencate con enti e istituzioni israeliani, l’Università di Bologna ha accordi in essere con aziende note per aver fornito armi ed equipaggiamenti militari a Israele anche durante il genocidio in corso, come evidenziato dalla Relatrice speciale ONU Francesca Albanese nella Relazione ufficiale al Consiglio per i Diritti Umani “From occupation economy to genocide economy”. In particolare:
– in attuazione dell’Accordo Quadro con Leonardo S.p.A., l’Università di Bologna ha siglato vari contratti attuativi, tra i quali contratti di consulenza e ricerca commissionata presso diverse strutture di Ateneo;
– in attuazione dell’Accordo Quadro con Thales Alenia Space S.p.A., l’Università di Bologna ha siglato vari contratti attuativi, tra i quali contratti di consulenza e ricerca commissionata presso diverse strutture di Ateneo;
– in attuazione dell’Accordo Quadro con Eni S.p.A. l’Università di Bologna ha siglato vari Contratti Applicativi ed Ordini di Lavoro, tra i quali contratti di consulenza e ricerca commissionata presso diverse strutture di Ateneo, anche tramite la costituzione di un Joint Lab.

Che l’Università di Bologna ha sottoscritto un Memorandum of Understanding con la NATO, nell’ambito del quale è prevista la partecipazione del corpo studentesco e del personale accademico ad iniziative che supportano e promuovono l’Alleanza Nord-Atlantica, nonostante tale organizzazione sia politicamente e militarmente schierata a sostegno di Israele e del genocidio del popolo palestinese.

Che l’Università di Bologna continua ad aderire all’Esercitazione Mare Aperto, il principale ciclo addestrativo della Marina Militare italiana al quale partecipano numerose unità navali estere e nel quale gli studenti reclutati tramite l’omonimo bando universitario simulano ruoli di consulenza all’interno di scenari di guerra.

VISTO/I

L’art. 11 della Costituzione della Repubblica italiana: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».

Gli artt. III, IV e V della Convenzione per la Prevenzione e la Repressione del Crimine di Genocidio adottata dall’ONU nel 1948, i quali stabiliscono che ogni Stato aderente risponde agli obblighi di prevenire il genocidio, di punirlo e di non commettere atti che possano favorirlo o che lo rendano complice; trattandosi di un obbligo erga omnes, esso impegna la comunità internazionale, e si estende sia ai soggetti pubblici che privati, nonché ai singoli cittadini.

Che in data 05/04/2024 il Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU ha approvato cinque risoluzioni relative ai diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati, inclusa Gerusalemme Est, richiedendo a tutti gli Stati di attivarsi immediatamente per prevenire il continuo trasferimento forzato dei Palestinesi all’interno o al di fuori della Striscia di Gaza, e per cessare la vendita, il trasferimento e il dirottamento di armi, munizioni e altro equipaggiamento militare a Israele.

Che in data 28/03/2025 la Corte Internazionale di Giustizia ha implementato le misure cautelari in applicazione della Convenzione per la Prevenzione e la Repressione del Crimine di Genocidio nella Striscia di Gaza.

Che in data 16/06/2025 l’Alto Commissariato per i Diritti Umani (OHCHR) ha pubblicato il report “From economy of occupation to economy of genocide” attestando che le università israeliane contribuiscono allo sviluppo di narrative nazionaliste conformi alla cultura dell’apartheid.

CONSIDERATO/A

L’impegno assunto dall’Università di Bologna nel promuovere attivamente i valori di pace, giustizia ed equità, in conformità ai principi della Magna Charta delle università, al Piano Strategico d’Ateneo 2022-2027 e all’Agenda ONU 2030; e che tale impegno è stato nuovamente espresso nella delibera del Senato Accademico tenutosi il 17/06/2025, la quale riafferma il ruolo dell’Università come spazio critico e decoloniale, esplicitamente e attivamente schierato contro ogni forma di oppressione, apartheid e violenza istituzionalizzata.

Che l’applicazione della normativa europea sul duplice uso (Reg. 2021/821) non tutela l’Università di Bologna dal favorire attivamente ed indirettamente enti e aziende coinvolti nella violazione dei diritti umani del popolo palestinese, come evidenziato dalla comunità accademica internazionale.

Il numero crescente di enti e istituzioni, in particolare di università, che rispettano e promuovono attivamente il diritto internazionale attraverso la sospensione delle relazioni con entità israeliane.

L’accusa di complicità nel genocidio del popolo palestinese depositata presso la Corte Penale Internazionale contro la Presidente del Consiglio dei ministri G. Meloni, il Vicepresidente A. Tajani, il Ministro della Difesa G. Crosetto e l’amministratore delegato di Leonardo Spa R. Cingolani.

RICHIEDE

per quanto sopra riportato che il Senato Accademico discuta e voti punto per punto, separatamente, le seguenti richieste:

  1. che l’Università di Bologna sospenda i progetti, i gruppi, nonché qualunque altro tipo di relazione di ricerca in essere con istituzioni accademiche israeliane, compresi enti di ricerca, Università, istituti e spin-off universitari;
  2. che l’Università di Bologna sospenda i programmi e gli accordi di mobilità in essere con istituzioni accademiche israeliane, compresi enti di ricerca, Università, istituti e spin-off universitari;
  3. che l’Università di Bologna sospenda ogni accordo e progetto di ricerca in cui sia coinvolta l’azienda israeliana Teva Pharmaceutical Industries Limited;
  4. che l’Università di Bologna sospenda qualunque tipo di relazione in essere con Leonardo S.p.A., con Thales Alenia Space e con Eni S.p.A;
  5. che l’Università di Bologna rescinda il Memorandum of Understanding siglato con la NATO, nonché qualunque tipo di accordo o di contratto siglato con l’Alleanza militare;
  6. che l’Università di Bologna rescinda l’accordo di collaborazione, nonché qualunque altro contratto attivo, con la Marina Militare italiana;

che l’Università di Bologna dia immediata attuazione alla delibera approvata dal Senato Accademico nella seduta del 23/09/2025, impegnandosi a costituire, entro 30 giorni, una commissione mista (professori, studenti e personale amministrativo) con l’obiettivo di analizzare tutte le relazioni e collaborazioni con università, istituzioni e aziende Israeliane, nonché con aziende impegnate nel settore della difesa, per valutare la rescissione di tali accordi nei casi ascrivibili al dual use; e che di tutte queste collaborazioni (incluse quelle che la Commissione non ritiene di iscrivere al dual use) ne sia data effettiva trasparenza a tutta la comunità universitaria.

L’Università di Bologna si impegna a comunicare le decisioni approvate dal Senato Accademico nella presente adunanza a tutte le strutture e le articolazioni dell’Ateneo e a promuovere il rispetto e l’attuazione delle delibere nello svolgimento delle attività di ricerca, di didattica e di terza missione da parte di ogni componente universitaria.