Ricordate il millennum bag? I presunti sconquassi che sarebbero dovuti accadere al primo gennaio del 2000 a causa del fatto che, per molti computer, il passaggio tra “99” e “00” sarebbe stato un salto all’indietro? Beh, in quel caso poco è successo, soprattutto perché i tecnici di praticamente tutto il mondo si erano messi al lavoro per riparare, in anticipo, i programmi più a rischio.

Non possiamo certo dire lo stesso con Evo, il “gioiello” ben pagato dalla nostra amministrazione. Problemi con la richiesta di “recupero straordinari” per gennaio 2026, oppure l’utilizzo delle 18 ore di permessi personali (che scadono a fine anno), qualcuno riferisce persino di problemi nella più ordinaria richiesta di ferie. Una situazione nel complesso nota e da noi ampiamente segnalata all’amministrazione. Il tutto accade mentre la stessa amministrazione intima di usare le ferie entro scadenze sempre più stringenti; di fare entro fine anno le “festività soppresse” pena il perderle; di consumare entro le varie e quasi incomprensibili scadenze i “recuperi straordinari” (a proposito: alla fine del trimestre scorso ci risulta ci siano state altre sottrazioni di ore non ancora fruite, senza che sia stato generato un preavviso automatico, per quanto ne sappiamo).

Consideriamo necessario restituire una centralità ai referenti Tempus, che vanno liberati dai blocchi tecnici e non. Senza di loro restiamo soli davanti a EVO e l’idea di ridurne il loro ruolo si è rivelata un assurdo abbaglio.

Inoltre, siccome l’esperienza di noi utenti continua a essere un labirinto, tra un susseguirsi di saldi confusi, regole opache e bug continui, timbrature bloccate (e appunto, ferie ingestibili, festività “soppresse” che spuntano dal nulla), occorre rimettere ordine.

Servono scelte nette: zero penalizzazioni sulla flessibilità, riposi e recuperi ore tutelati, timbrature sanabili dai Tempus e buoni pasto garantiti, senza ritardi né disparità. E su tutto quello che non sta funzionando va applicata senza tentennamenti una sanatoria.