“Liberiamo le Università” questo il nuovo motto del Governo che invita i Rettori a sorvegliare gli spazi universitari per evitare diventino luoghi di espressione del dissenso.

Detto, fatto!

Ci viene riferito dalle rappresentanze studentesche che “per scelta dichiarata del Rettore” la nuova mozione contro Israele promossa dal Consiglio studentesco non è stata inserita nell’odg del Senato Accademico di martedì 21 ottobre.

Ricordiamo che le precedenti mozioni, pur approvate, sono state un nulla di fatto, sia perché l’Ateneo non ha una piena visione sulle collaborazioni in corso, sia – soprattutto – perché a monte non vi è mai stata la volontà di prendere davvero le distanze dal genocidio del popolo palestinese (per info leggi qui!).

Siamo ormai giunti al punto in cui non ci si stupisce più di nulla, ma questo non significa accettare quel che accade.

Mentre noi continuiamo a ritenere che le Università debbano essere un luogo di confronto democratico, quel che succede dimostra il contrario… la verità è che il dissenso è “tollerato” solo fino a quando non disturba i rapporti con la politica, le relazioni internazionali e i vari finanziatori.

Il Rettore come “Re al comando”, le Università come sorvegliate speciali da commissariare, manco le Governance fossero conniventi col movimento pacifista, magari…

Oltre alla proposta di un disegno di legge “Anti pro pal”, la spinta governativa confeziona ora un progetto di riforma della governance universitaria: un nuovo modello “centralizzato” e soprattutto filo-governativo.

Che il Governo possa nominare propri rappresentanti nei Consigli di Amministrazione degli Atenei è già di per sé un’idea ridicola quanto inquietante. Che proponga di farlo in nome di una presunta “razionalizzazione”, per risolvere problemi che nessuno ha mai dimostrato, lo è ancora di più.

E che tutto questo avvenga in un contesto dove la partecipazione democratica nelle Università è già calpestata e la rappresentanza degli studenti e del Personale TA è pressoché simbolica e malfunzionante, suona come l’ennesimo schiaffo…

Noi non saremo disciplinati, silenziosi e fedeli al Rettore, così come invece il Rettore lo è nei confronti del Governo.

CUB sosterrà in tutti i modi la mozione studentesca per il Senato Accademico!